Info da Atenei, bimestrale del Ministero dell'Università e della Ricerca, 5-6, 2005, Le Monnier, Firenze
Bruxelles – Nel panorama delle notti bianche dedicate alla musica e alle aperture serali dei musei, la «Notte dei Ricercatori» diventa protagonista in oltre 95 città europee.
L’idea di dedicare uno spazio e un momento della vita cittadina ai ricercatori, al loro lavoro e alle loro passioni, è nata da un’intuizione della Commissione Europea, che nel settembre 2005 ha organizzato e finanziato un primo evento per comunicare la ricerca al grande pubblico. L’esperimento si è rivelato, sin da questa prima edizione partita in sordina, un vero successo: grandi e piccoli si sono lasciati guidare dai ricercatori alla scoperta della fisica e della chimica e si sono entusiasmati per le performances di ASIMO, il primo umanoide dalle straordinarie potenzialità e frutto di oltre 10 anni di ricerca in casa Honda (http://asimo.honda.com/).
Per dare seguito all’evento 2005 e trasformare la prima «Notte dei Ricercatori » in un appuntamento fisso e aperto a tutti gli Stati Membri, la Commissione Europea ha quindi stabilito di utilizzare lo strumento del Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, lanciando una competizione europea per finanziare delle manifestazioni di comunicazione destinate a sollecitare l’interesse e la curiosità del pubblico per le scienze e la ricerca. Nel febbraio 2006 è stato quindi bandito il primo invito a presentare proposte, con l’obiettivo ambizioso di avere almeno una Notte dei Ricercatori nei 25 Stati già parte dell’Unione.
Quali le regole per partecipare alla selezione degli eventi europei?
In primo luogo la data e l’orario: tutti gli eventi che la Commissione intendeva finanziare doveva svolgersi venerdì 22 settembre e in orario pre serale. Il programma della serata, inoltre, doveva essere ricco di esperimenti e di proposte dai contenuti scientifici ma anche divertente e interattivo, bandendo conferenze cattedratiche e temi lontani dall’interesse più immediato del pubblico. Le proposte pervenute alla Commissione EU sono state oltre 60, di cui 14 dall’Italia che, insieme alla Grecia, è stato il paese con più elevato numero di progetti presentati. La selezione è stata superata da 31 proposte ammissibili al finanziamento comunitario, di cui 4 per l’Italia (Bari e la Puglia, Frascati, Napoli, Torino e il Piemonte).
In Europa il 22 settembre, con il coordinamento della Commissione Europea, 95 città di grandi e piccole dimensioni hanno fatto festa con la scienza e altri 12 eventi si sono associati all’iniziativa, finanziando interamente le manifestazioni locali.
Valutando questi primi dati, senza tenere quindi conto dell’affluenza di pubblico che ovunque ha fatto registrate il tutto esaurito, è possibile sostenere che questa intuizione nata a Bruxelles ha trovato ovunque in Europa terreno fertile per trasformarsi in momenti di incontro e di confronto sui temi della ricerca e del ruolo dei ricercatori.
La risposta entusiasta e interessata del pubblico deve inoltre indurre ad una riflessione: il sistema della ricerca, non solo quindi i ricercatori impegnati sul campo ma anche tutti quegli attori attivi sul fronte della divulgazione e della comunicazione scientifica, è pronto a soddisfare la domanda d’informazione in modo semplice e scientificamente corretto per far crescere il livello di conoscenza della società?
La società basata sulla conoscenza è uno dei pilastri per la crescita dell’Europa e la Notte dei Ricercatori 2006 ha dimostrato di poter essere un valido strumento di attuazione delle politiche europee, in particolare per le fasce giovani del pubblico.
L’idea di dedicare uno spazio e un momento della vita cittadina ai ricercatori, al loro lavoro e alle loro passioni, è nata da un’intuizione della Commissione Europea, che nel settembre 2005 ha organizzato e finanziato un primo evento per comunicare la ricerca al grande pubblico. L’esperimento si è rivelato, sin da questa prima edizione partita in sordina, un vero successo: grandi e piccoli si sono lasciati guidare dai ricercatori alla scoperta della fisica e della chimica e si sono entusiasmati per le performances di ASIMO, il primo umanoide dalle straordinarie potenzialità e frutto di oltre 10 anni di ricerca in casa Honda (http://asimo.honda.com/).
Per dare seguito all’evento 2005 e trasformare la prima «Notte dei Ricercatori » in un appuntamento fisso e aperto a tutti gli Stati Membri, la Commissione Europea ha quindi stabilito di utilizzare lo strumento del Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, lanciando una competizione europea per finanziare delle manifestazioni di comunicazione destinate a sollecitare l’interesse e la curiosità del pubblico per le scienze e la ricerca. Nel febbraio 2006 è stato quindi bandito il primo invito a presentare proposte, con l’obiettivo ambizioso di avere almeno una Notte dei Ricercatori nei 25 Stati già parte dell’Unione.
Quali le regole per partecipare alla selezione degli eventi europei?
In primo luogo la data e l’orario: tutti gli eventi che la Commissione intendeva finanziare doveva svolgersi venerdì 22 settembre e in orario pre serale. Il programma della serata, inoltre, doveva essere ricco di esperimenti e di proposte dai contenuti scientifici ma anche divertente e interattivo, bandendo conferenze cattedratiche e temi lontani dall’interesse più immediato del pubblico. Le proposte pervenute alla Commissione EU sono state oltre 60, di cui 14 dall’Italia che, insieme alla Grecia, è stato il paese con più elevato numero di progetti presentati. La selezione è stata superata da 31 proposte ammissibili al finanziamento comunitario, di cui 4 per l’Italia (Bari e la Puglia, Frascati, Napoli, Torino e il Piemonte).
In Europa il 22 settembre, con il coordinamento della Commissione Europea, 95 città di grandi e piccole dimensioni hanno fatto festa con la scienza e altri 12 eventi si sono associati all’iniziativa, finanziando interamente le manifestazioni locali.
Valutando questi primi dati, senza tenere quindi conto dell’affluenza di pubblico che ovunque ha fatto registrate il tutto esaurito, è possibile sostenere che questa intuizione nata a Bruxelles ha trovato ovunque in Europa terreno fertile per trasformarsi in momenti di incontro e di confronto sui temi della ricerca e del ruolo dei ricercatori.
La risposta entusiasta e interessata del pubblico deve inoltre indurre ad una riflessione: il sistema della ricerca, non solo quindi i ricercatori impegnati sul campo ma anche tutti quegli attori attivi sul fronte della divulgazione e della comunicazione scientifica, è pronto a soddisfare la domanda d’informazione in modo semplice e scientificamente corretto per far crescere il livello di conoscenza della società?
La società basata sulla conoscenza è uno dei pilastri per la crescita dell’Europa e la Notte dei Ricercatori 2006 ha dimostrato di poter essere un valido strumento di attuazione delle politiche europee, in particolare per le fasce giovani del pubblico.
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