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mercoledì 7 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
I Cultori dello Sfizio
Vuoi diventare cultore dello sfizio?
Con Olivia&Marino si può!
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I cultori dello sfizio sono i conoscitori degli itinerari più autenticamente sfiziosi d'Italia. Veri e propri "sfizio hunter" a caccia di locali, botteghe, mercati, appuntamenti fuori dall'ordinario. Piatti tipici reinterpretati, oggetti tra artigianato e design, musica world-traditional e tanto altro ti aspetta ad ogni itinerario. Parti alla scoperta dello sfizio autentico.
Proponi il tuo itinerario
La Bottega di Olivia&Marino sta cercando i nuovi "Cultori dello Sfizio", che vadano a caccia di nuove intriganti esperienze e abbiano voglia di condividerle con la community, creando i loro personali Itinerari dello sfizio.
Se ti senti in sintonia con il mondo de la Bottega di Olivia&Marino, inviagli i tuoi percorsi più sfiziosi!
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mercoledì 23 novembre 2011
martedì 27 settembre 2011
La graduatoria dei miei blog
1. Informazione Alimentare
2. Scienze degli Alimenti / The Science of Food
3. Divulgazione Scientifica
4. Altri
lunedì 12 settembre 2011
giovedì 8 settembre 2011
martedì 6 settembre 2011
giovedì 25 agosto 2011
giovedì 18 agosto 2011
venerdì 12 agosto 2011
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giovedì 11 agosto 2011
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Il nome
Che cos'è e perchè è importante?
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venerdì 5 agosto 2011
giovedì 28 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
Saper Vendere
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Le norme e le PMI
Sebbene spesso siano vissute come documenti di esclusiva applicazione della grande industria, l’esperienza italiana ed europea sempre più spesso conferma che le norme tecniche offrono numerosi vantaggi competitivi anche alle piccolissime, piccole e medie imprese, perché:
Per ottenere i vantaggi derivanti dall’uso delle norme, le PMI devono essere messe in grado di conoscere e comprendere pienamente le norme di proprio interesse: per fare ciò UNI sta realizzando delle azioni per favorire l’accessibilità alla normazione tecnica. Si tratta di azioni che mirano a:
Se queste azioni avranno successo sarà ancora più facile sviluppare l’ultimo filone di attività finalizzato all’accessibilità della normazione per le PMI: il coinvolgimento attivo nell’attività di normazione. Attualmente la partecipazione delle PMI agli organi tecnici è episodica, ma – sempre in collaborazione con alcune confederazioni nazionali di impresa – stiamo organizzando un sistema di rappresentanza nelle commissioni tecniche in modo che le istanze delle imprese artigiane, medie e piccole possano essere pienamente rappresentate e sostenute, con il minimo impegno da parte dei singoli. Da consultare: |
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UNI e la competitività
UNI ha commissionato un’indagine per individuare quali sono - secondo i manager di 304 imprese italiane - gli elementi che permettono alle imprese di essere più competitive. L’indagine si è concentrata sull’analisi dei fattori che determinano la competitività. Quelli interni alle imprese, cioè quelli che dipendono prevalentemente dalla singola organizzazione (con particolare attenzione all’innovazione), e quelli esterni alle imprese, cioè quelli sui quali la singola organizzazione non può influire direttamente (con particolare attenzione alle norme tecniche volontarie, cioè alle norme UNI).
Per quanto riguarda l’innovazione, essa è considerata determinante per la competitività aziendale quando riguarda il prodotto/servizio (26%), l’area commerciale (15,1%), l’assistenza pre/post-vendita (11,5%). Particolarmente significativo il pacchetto relativo all’organizzazione aziendale: l’innovazione nell’organizzazione del lavoro, nella gestione aziendale e nel sistema aziendale nel suo complesso sommano il 21,8%: il dato è coerente con il successo che hanno avuto negli ultimi anni le norme tecniche sui sistemi di gestione aziendale (ISO 9000, ISO 14000, etc).
Tra i fattori esterni più importanti nel contribuire a migliorare la competitività aziendale sono stati giudicati: l’attività di ricerca, il mercato del lavoro, l’istruzione (tutti e tre con valori attestati intorno al 36%). Dopo il sistema bancario e la pubblica amministrazione il 13,8% identifica il fattore “norme tecniche volontarie UNI”. L’importanza maggiore alle norme tecniche UNI nell’aumentare la competitività aziendale viene data dalle imprese che hanno meno di 5 dipendenti e dai settori diversi dall’industria (servizi, commercio, banche/assicurazioni): coloro i quali hanno maggiori difficoltà ad accedere ai benefici della ricerca pubblica e che -quindi- nelle norme UNI trovano un convenientissimo strumento di trasferimento tecnologico e una “facile” garanzia da offrire ai propri clienti.
Dall’approfondimento sulle norme tecniche UNI è emersa una visione generalmente positiva del ruolo che esse possono svolgere per favorire l’innovazione e la competitività, in particolare viene riconosciuto che “definiscono la sicurezza dei prodotti/servizi necessaria per le innovazioni”, che “il loro uso permette alle aziende di dedicarsi a migliorare i prodotti/servizi, a diversificare, ad eccellere”, che “facilitano la diffusione dell’innovazione e quindi il processo di miglioramento continuo”. Meno sentito ma ugualmente presente è il fatto che l’uso delle norme tecniche UNI “riduce le barriere commerciali per l’accesso ai nuovi mercati” e che “facilitano il rispetto degli obblighi di legge”.
Infine, dalla ricerca è emerso un elevato consenso sul fatto che “partecipando all’attività tecnico/normativa UNI è possibile scambiare informazioni, studi, stimoli che facilitano l’innovazione” e che “è possibile avere un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti”. Un buon livello di condivisione ha raggiunto anche il fatto che “partecipando all’attività tecnico/normativa UNI è possibile diminuire il costo delle attività di ricerca e sviluppo”.
Acqua Research, 9.2004
Innovazione e competitività
Le norme tecniche non sono “la nuova frontiera” delle tecnologie bensì una descrizione ragionata delle “soluzioni migliori a problemi ricorrenti” basate sullo stato dell’arte, però per moltissime PMI ed aziende artigiane la loro applicazione costituisce di fatto una innovazione: innovazione per quanto riguarda il livello qualitativo, la sicurezza, l’impatto ambientale, la garanzia delle prestazioni e la riduzione delle responsabilità da prodotto difettoso. Le norme sono - infatti - strumenti di trasferimento tecnologico “di base” semplici e convenienti. La stessa Unione Europea nel 2008 ha riconosciuto nel documento “Conclusioni del Consiglio UE su normazione e innovazione” il contributo delle norme all’innovazione e alla competitività perché:
Inoltre ha raccomandato al mondo della ricerca di valutare le possibilità di trasferire i propri risultati direttamente nelle norme, riconoscendo ad esse un ruolo di stimolo all’innovazione analogo a quello dei brevetti incoraggiando gli stati membri a fare formazione scolastica su questi temi. Ma perché la normazione favorisce l’innovazione? perché:
Tutto ciò contribuisce a ridurre il rischio economico e finanziario connesso alle attività di innovazione. |
lunedì 18 luglio 2011
Comportamenti a Rischio: Pericolo al Volante
Circa il 20% delle persone che muoiono in seguito a un incidente stradale ha un eccesso di alcol nel sangue.
Un italiano su due è un bevitore, ovvero ha consumato negli ultimi 30 giorni almeno un'unità di bevanda alcolica: una percentuale in costante aumento, monitorata dal sistema di sorveglianza Passi.
In crescita anche i numeri dei consumatori che vengono definiti a rischio. Un italiano su cinque, infatti, è considerato un forte bevitore, un bevitore fuori pasto o un cosiddetto "binge" (ovvero un consumatore che nell'ultimo mese ha consumato 5 o più unità alcoliche in un'occasione).
Il 9,8% dei bevitori dichiara di aver guidato sotto l'effetto di alcol, cattiva abitudine diffusa soprattutto tra i 25 e i 34 anni. Il problema è anche relativo all'etilotest: solo un bevitore su 10, tra quelli fermati per un controllo, infatti, è stato sottosposto al test. Eppure chi guida in stato di ebbrezza ha un rischio maggiore di essere coinvolto in incidenti stradali.
Rivista Altroconsumo, supplemento Test Salute, 92, giugno 2011, www.altroconsumo.it
lunedì 20 giugno 2011
Verdura a km zero
Orti e serre sui tetti: verdura a km zero, risparmio e più ossigeno in città. Le buone idee di Usa e Canada
La crisi alimentare, i prezzi delle derrate agricole alle stelle, il crescente bisogno di ritrovare un rapporto diretto con la natura devono spesso fare i conti con l’urbanizzazione. Coltivare frutta e ortaggi per l’auto-consumo in un campo vicino casa è un lusso per pochi nelle grandi città, divorate dalle speculazioni edilizie e dal cemento.
Trovare un lembo di terra a ore di traffico di distanza ha costi improponibili, anche in termini ambientali e di stress: basti citare una lettera pubblicata sul numero di Agrisole-Il Sole 24 Ore dello scorso 22 maggio, nella quale una giovane madre lamenta di non essere riuscita a trovare un ettaro di terra in affitto in un raggio di cento chilometri da Milano (!).
“Lufa Farms” (www.lufa.com) ha da poco iniziato a vendere a Montreal l’ortofrutta chilometro-zero coltivata sui tetti: il suo motto è “Fresco, Locale, Responsabile”. Un sogno diventato realtà grazie all’intraprendenza dei suoi artefici, capaci di costruire sul tetto di un grigio ufficio una serra di 10.000 mq e coltivarvi tutto l’anno pomodori, cetrioli, peperoni e altri ortaggi.
È solo un esempio della convergenza tra lo sviluppo delle tecnologie e delle esigenze dei consumatori. L’utilizzo di tecniche di coltivazione idroponica (senza terra) e di serre ad alta redditività, abbinate al crescente interesse dei consumatori verso i prodotti biologici, hanno permesso la realizzazione di nuovi modelli di business.
Il modello “Lufa Farms” prevede la distribuzione diretta ai consumatori attraverso una cooperativa; mentre altri modelli di agricoltura urbana (come quello proposto da BrightFarms sono orientati verso le intese con grandi catene dei supermercati, per costruire serre sui loro tetti e vendere i prodotti nei locali sottostanti.
Un altro metodo è quello dell’agricoltura verticale (vertical farming), vale a dire coltivare cibo sui grattacieli o anche nei magazzini, in questo caso con l’aiuto di luce artificiale, utilizzando piante e materiali bio. Uno dei sostenitori è Dickson D. Despommier, docente emerito di salute pubblica e microbiologia alla Columbia University. “TerraSphere”, con uffici in Surrey (British Columbia, Canada) e Boston (Usa), disegna e costruisce sistemi di agricoltura verticale e vende le sue lattughe e spinaci attraverso una catena di supermercati bio in Canada, Choices Markets.
Incredibile ma vero, queste imprese sono pure in grado di realizzare profitto. Gli investimenti iniziali sono notevoli, sino a $1,2-2 milioni per trovare un edificio e costruire una serra di grandi dimensioni, ma i costi operativi sono assai inferiori a quelli della agricoltura tradizionale. Le rooftop farms richiedono meno lavoro, terra, acqua, fertilizzanti e macchinari pesanti, oltre a eliminare i costi di trasporto poiché vendono ai mercati locali. E la produzione è continuativa nelle quattro stagioni. I business plan sono dunque assai promettenti.
Si utilizzano tecniche naturali di protezione dai parassiti e acqua riciclata, e la tecnologia utilizzata nelle serre consente di ridurre sino al 25% le spese di riscaldamento degli interi edifici. I prezzi possono essere lievemente maggiori rispetto a quelli di mercato, ma i consumatori sanno apprezzare la freschezza di prodotti messi loro a disposizione entro 24 ore dalla raccolta.
La prossima sfida è quella della Grande Mela: New York ha circa 57 km2di tetti inutilizzati ma sfruttabili secondo Laurie Schoeman, direttore di Sun Works, una Ong newyorkese che promuove lo sviluppo di serre sui tetti. I giardini sui tetti abbondano, ma senza la copertura delle serre la stagione produttiva è limitata. Secondo Ms. Schoeman, l’installazione di serre su questi tetti permetterebbe di nutrire con cibi freschi i circa 20 milioni di residenti nell'area metropolitana. Per non dire del positivo influsso sul bilancio di anidride carbonica dell’intera area.
E allora perché queste tecniche non sono ancora emerse? In parte è dovuto alla recente evoluzione delle tecnologie, in parte alle resistenze culturali che si sono anche tradotte anche in ostacoli alle autorizzazioni amministrative. Fino a poco tempo fa la produzione alimentare, al di là dell’Oceano Atlantico, era concepita esclusivamente in termini di produzione di massa e solo negli ultimi anni, anche per merito del rincaro del petrolio e quindi pure dei costi di trasporto (che raggiungono il 50% del prezzo, nel caso non infrequente di una lattuga che abbia viaggiato 2000 km dal campo allo scaffale), i consumatori hanno sviluppato una sensibilità verso i prodotti freschi a km-zero.
Fantascienza, utopia o futuro prossimo?
Dario Dongo
Per maggiori informazioni:
martedì 07 giugno 2011
Bevande energetiche
Le bevande energetiche non sono adatte per i bambini: sono inutili, favoriscono obesità, carie e possono interferire con lo sviluppo del sistema nervoso.
L’occasione per riparlarne è uno studio pubblicato sul numero di giugno 2011 della rivistaPediatrics, intitolato “Sport e energy drink per bambini e adolescenti: sono adatti?”
L’articolo mette in luce il fatto che gli energy drink contengono sostanze stimolanti (non presenti negli sport drinks), come caffeina, taurina e guaranà. La caffeina, la più popolare, è stata già collegata a effetti nocivi sulla salute dei bambini, compresi rischi per lo sviluppo dei sistemi neurologico e cardiovascolare.
Secondo Marcie Beth Schneider, membro del comitato della commissione sulla nutrizione dell’American Academy of Pediatrics (Aap) e coautrice dello studio, «In molti casi, è difficile dire quanta caffeina ci sia in un prodotto guardando l'etichetta. Alcune lattine o bottiglie di bevande energetiche possono contenerne oltre 500 mg, l'equivalente di 14 lattine di bibite “normali”».
C'è molta confusione su bevande adatte per reintegrare la perdita di sali dopo lo sport e energy drink:«Alcuni ragazzi dopo la palestra bevono bibite energetiche contenenti grandi quantità di caffeina, quando invece il loro obiettivo dovrebbe essere quello di reidratarsi dopo avere fatto esercizio. Così ingeriscono grandi quantità di sostanze stimolanti che possono essere pericolose», conclude Schneider.
Per altro, anche l’abuso di sport drink è stigmatizzato: Holly Benjamin, membro del comitato esecutivo del Consiglio dell’Aap su medicina dello sport e fitness e coautrice del rapporto, sottolinea che queste bevande possono essere utili per i giovani atleti che praticano attività fisica intensa e dopo sforzi prolungati. Nella maggior parte dei casi sono però inutili, sia per lo sport che si pratica a scuola, sia come bibite durante i pasti o le merende.
«Per la maggior parte dei bambini impegnati in attività fisica di routine, l'acqua naturale è la bevanda più indicata» ha dichiarato Benjamin. Le bevande sportive contengono calorie extra di cui i bambini non hanno bisogno e che potrebbero contribuire a obesità e carie. È meglio bere acqua durante e dopo l'esercizio, e succhi di frutta e latte durante merende, colazione e spuntini».
L’Aap raccomanda ai pediatri di spiegare ai genitori la differenza tra queste bevande e i potenziali rischi per la salute. L’obesità infantile e nell’adolescenza (dai 2 ai 19 anni) in America è aumentata di quasi il 17% nel 2007-2008 contro il 5% del 1971-74, secondo i Centers for Disease Control and Prevention.
Anche la vendita di energy drink è aumentata: nel 2010 le vendite hanno raggiunto i 7,7 miliardi di dollari (più 8,9 % rispetto al 2009) . Buoni risultati anche per le bevande per sportivi contenenti carboidrati, elettroliti ed edulcoranti ( l'incremento delle vendite ha registrato un +7,5%.
Mariateresa Truncellito
mercoledì 15 giugno 2011
L'abito fa il monaco
Abbigliamento |
Ogni momento è ideale per rinnovare limmagine aziendale; è veramente facile creare una “limited edition” personalizzata con logo, claim e immagini proposte da voi. Basta scegliere tra l’ampia gamma di modelli, colori, tessuti, decidere le tecniche di stampa e il gioco è fatto! Così realizzerete al vostro personale “micro-merchandising” aziendale. Necessari per un evento e perfetti per i propri collaboratori, i capi d’abbigliamento personalizzato comunicano la mission aziendale: serietà, know-how, professionalità. A differenza di altri strumenti promozionali, l’abbigliamento personalizzato è un veicolo promozionale efficace, utile per fidelizzare i clienti e dall’impatto duraturo nel tempo. L’abbigliamento di qualità personalizzato con il proprio marchio e omaggiato a clienti e dipendenti, contribuisce a creare il mito del vostro marchio. Verificate le numerose possibilità a vostra disposizione per dare un look frizzante alla vostra immagine aziendale. Vi differenzierete da tutti gli altri e i clienti vi riconosceranno fra tanti. Fonte: XPRESS Web: http://www.xpress-italy.com/index.html Xpress, con un know-how trentennale maturato nel settore dei servizi e con le professionalità presenti è in grado di offrire le soluzioni adeguate per l'attività di piccole e medie imprese, liberi professionisti, soggetti pubblici e privati. |
martedì 14 giugno 2011
La Chimica prende il volo
Gli eventi di EuroSoft
XV Congresso Nazionale dei Chimici
Roma, 16-18 giugno 2011
La EuroSoft presiederà al Congresso con un proprio stand con l'obiettivo di fornire ai visitatori interessati informazioni su come il laboratorio di prova e controllo qualità può trarre vantaggio dall'utilizzo di un LIMS per la gestione del proprio workflow organizzativo. Verranno nell'occasione illustrate tutte le ultime novità del LIMS EuSoft.Lab studiate da EuroSoft per incrementare le perfomance e la competitività del laboratorio.
Approfondimenti sul sito EuroSoft>
http://www.eusoft.it/it/eventi/sponsorizzazione-xv-congresso-nazionale-dei-chimici-201cla-chimica-prende-il-volo201d
XV Congresso Nazionale dei Chimici
Roma, 16-18 giugno 2011
La EuroSoft presiederà al Congresso con un proprio stand con l'obiettivo di fornire ai visitatori interessati informazioni su come il laboratorio di prova e controllo qualità può trarre vantaggio dall'utilizzo di un LIMS per la gestione del proprio workflow organizzativo. Verranno nell'occasione illustrate tutte le ultime novità del LIMS EuSoft.Lab studiate da EuroSoft per incrementare le perfomance e la competitività del laboratorio.
Approfondimenti sul sito EuroSoft>
http://www.eusoft.it/it/eventi/sponsorizzazione-xv-congresso-nazionale-dei-chimici-201cla-chimica-prende-il-volo201d
lunedì 16 maggio 2011
Microsoft per la Pubblica Amministrazione
L'esperienza dell'Università di Bologna
http://www.microsoft.com/italy/casi/caso.aspx?uid=897b9aac-ec30-481e-a789-52967796ac31
http://www.microsoft.com/italy/casi/caso.aspx?uid=897b9aac-ec30-481e-a789-52967796ac31
martedì 10 maggio 2011
UNIVERSITA' DI UDINE ONLINE
Online tutte le Università italiane e non solo ...
The University is Huge
Bisogno di informazioni sui corsi di studio?
Per i nostri corsi di laurea, si possono consultare le pagine del sito e per qualsiasi informazione o chiarimenti, contattare i tutors o la Segreteria Didattica
tel: 0432 556111
tel: 0432 556111
venerdì 6 maggio 2011
giovedì 21 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
Dal 1° gennaio 2011 siamo centro interuniversitario
Il Dipartimento di Scienze degli Alimenti è sul cercapersone dell'Uniud.It
http://www.uniud.it/cercapersone.htm
http://www.uniud.it/cercapersone.htm
Agorà Scienza
Euroscience
Appuntamento a
Dublino 11 luglio 2012
http://www.dublinscience2012.ie/
Consulta il centro interuniversitario
www.agorascienza.it
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mercoledì 30 marzo 2011
Internet e l'inglese
Otre ad essere una moda riciclare contenuti in inglese è un comportamento normale, così come un bambino apprende la lingua dai propri genitori.
Com'è il tuo Inglese?
Fai ora il test online, è gratis! Con wallstreet imparare inglese è facile.
http://www.wallstreet.it
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lunedì 28 marzo 2011
Inventa una ricetta
75 g di zucchero + 150 farina '00' + mezzo bicchiere di aranciata 'Fanta' + un cucchiaino di lievito chimico
Mescola il tutto per qualche minuto e lascia riposare per un'ora.
Servendoti di una padella versa dell'olio per frittura e friggi a piccole dosi l'impasto per qualche minuto fino a doratura, avendo cura di rigirarlo spesso. Otterrai delle frittelle dolci che lascerai raffreddare avvolte in carta da cucina.
Mescola il tutto per qualche minuto e lascia riposare per un'ora.
Servendoti di una padella versa dell'olio per frittura e friggi a piccole dosi l'impasto per qualche minuto fino a doratura, avendo cura di rigirarlo spesso. Otterrai delle frittelle dolci che lascerai raffreddare avvolte in carta da cucina.
giovedì 24 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
I punti di forza di un'azienda di trasporto
- Affidabilità
- Sicurezza
- Trasparenza amministrativa
- Flessibilità
- Sostenibilità
venerdì 4 marzo 2011
Cibi scaduti e avanzi? Usali così
Voti 53 Commenti 42
Perché buttare via latte e yogurt scaduti? Se gli esperti dicono che lo yogurt si può mangiare anche giorni dopo la scadenza, i rimedi della nonna ci consigliano di utilizzarlo per maschere di bellezza.
Se non vi fate mancare il caffé del mattino, usate i fondi per fertilizzare le vostre piante.
Uova lasciate per troppo tempo in frigorifero? Latte fresco dimenticato? Caffé rimasto dentro la tazzina o un goccio di birra lasciato sul bicchiere dopo una notte di festa? Cosa fare con avanzi e scarti di cibo, si deve per forza buttarli? Non necessariamente, ci sono un sacco di usi alternativi con avanzi e cibi scaduti che potete tranquillamente provare a casa.
Nella maggior parte dei casi si tratta di rimedi che venivano usati ai tempi dei nostri nonni, altri sono stati provati scientificamente. L'unica cosa di cui dovete armarvi è un po' di pazienza, perché non sempre i risultati saranno immediati. Ma la soddisfazione sarà doppia: da un lato userete cibi scaduti in modo alternativo evitando inutili sprechi; dall'altro lato risparmierete sostituendo generi alimentari poco costosi (come sale o uova) ai più cari prodotti in commercio con risultati simili.
A questo punto, non resta che vedere come essere creativi con la vostra dispensa. Si tratta di una breve rassegna che non vuole essere esaustiva. Provateli, diteci se funzionano o no, e condividete con noi altri usi alternativi che avete scoperto!
BANANA
La parte interna della buccia può essere usata per lucidare le scarpe in pelle, rimuovere verruche (dopo diverse settimane di trattamento), intenerire l'arrosto (aggiungendo la buccia nella padella), e pulire le foglie delle piante di casa.
BIRRA
E' un ottimo costituente naturale per i capelli. Riscaldatela e distribuite sul cuoio capelluto, lasciate agire per mezz'ora, poi risciacquate. Mischiata con dell'uovo crudo darà corpo ai vostri capelli. Se invece è avanzato un bicchiere dall'ultimo party, anziché buttarlo versatelo sulle vostre piante: il lievito le farà crescere più rapidamente.
Sondaggio
Ti fidi a mangiare i cibi scaduti?
- Li butto nella spazzatura
- Li mangio lo stesso
- Li riutilizzo in altri modi
VOTA!
CAFFÉ
Già saprete che i fondi di caffé sono preziosissimi per il terreno grazie all'azoto, ottimo alleato del vostro giardino. Ma potete utilizzare gli stessi fondi anche per tenere lontani gatti (miscela con buccia d'arancia) e formiche (l'azoto brucia le loro gambe), aggiungere brillantezza ai vostri capelli (impacco con capelli puliti e bagnati), ed eliminare cattivi odori (lasciate seccare i fondi, versateli in una coppa e conservate in frigo). Anche le poche gocce avanzate nella moka o tazzina sono utili per le piante: calcio, magnesio e azoto sono fondamentali per la salute delle piante. Diluite (1/4 di caffé più ¾ d'acqua) e innaffiate con questa soluzione una volta a settimana.
LATTE
Se avete lasciato il cartone aperto per più di una settimana, può non avere un buon odore. Potete però ancora utilizzarlo in diversi modi. Ad esempio, può far risplendere le vostre scarpe di cuoio, e rimuovere le macchie d'inchiostro dai vostri vestiti, immergendoli completamente per un po'. Un vecchio consiglio per piatti con piccole crepe: immergeteli in una pentola di latte e lasciate bollire a fuoco lento per 45 minuti. Pochi giorni dopo la data di scadenza, il latte acido può essere usato anche per cuocere cibi cotti al forno, come torte al cioccolato o biscotti.
SALE
Usatelo per rimuovere le macchie di vino rosso dai tappeti e l'odore sgradevole della cipolla dalle vostre dita. Se per caso vi si rompe un uovo sul pavimento, spruzzarci sopra un po' di sale vi aiuterà a rimuoverlo.
UOVA
Il tuorlo va bene per i capelli, mentre l'albume, mischiato con un po' di limone e miele, è un'ottima maschera per il viso (lasciare agire per 20 minuti). Se avete bambini, dell'albume strofinato sui vestiti aiuterà a rimuovere le macchie lasciate da gomme americane.
Se non vi fidate a mangiare lo yogurt scaduto da una settimana potete utilizzarlo come lievito per la pasta o per la cura del vostro corpo. Sono diversi i modi in cui potete dedicarvi a veri e propri trattamenti di bellezza con questo derivato del latte: struccante delicato per il viso, ammorbidente per capelli, maschera per il viso, nutriente per la pelle secca e scrub per il corpo ne sono alcuni esempi. Ottimo anche per lucidare oggetti in ottone.
Fonte: Altroconsumo.It
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